Abbiamo inserito le informazioni personali, quelle professionali e quelle relative al percorso formativo adesso manca il blocco del CV dove siamo liberi di scrivere al fine di impressionare un recruiter. Ebbene sì, impressionare è la parola d’ordine.

Solitamente nella parte finale del curriculum sono riportate le competenze acquisite: tecniche, linguistiche, organizzative e relazionali.

In molti tralasciano questa zona del CV perché non sanno cosa scrivere, ma è la parte più discorsiva in cui possiamo parlare di noi senza limiti.

Capita di leggere CV identici con le seguenti frasi:

• “ottime doti comunicative”

• “buone doti relazionali”

• “eccellenti doti organizzative”

Con queste frasi un selezionatore non sarà di certo “impressionato” dall’originalità.

Prima di procedere con la scrittura è d’obbligo porsi delle domande che vi riportiamo:

• quali sono i nostri valori lavorativi? In altre parole, cosa ci spinge ad essere soddisfatti a lavoro oltre al fattore economico, cosa ci fa svegliare la mattina pronti per la lunga giornata lavorativa. Per chi invece non ha mai lavorato la domanda può essere: cosa ricerco nel lavoro?

• quale è l’ambiente di lavoro ideale? A 50 km massimo da casa, in uno studio, all’aperto, in una fabbrica, in un ambiente collaborativo, dinamico, strutturato?

• quali competenze ho acquisito nelle mie esperienze precedenti? Per esperienze intendiamo anche quelle associative. Molto spesso non ci rendiamo conto di aver acquisito delle competenze in contesti esterni al lavoro. Aver avuto a che fare con persone di altre culture, aver organizzato un evento, aver gestito il bilancio di una associazione sono tutte competenze che abbiamo a disposizione.